Chiesa di Santa Maria in Piazza

Il più grande tempio fondano dedicato alla Madonna Assunta in Cielo venne fatto edificare nel 1490, a proprie spese, da Onorato II Caetani, conte di Fondi, il primo d’Aragona, come si legge sulla storica epigrafe collocata alla destra del portale centrale della monumentale chiesa. Il conte, senza alcun riferimento alla primitiva chiesa dello stesso titolo nel medesimo sito, insinuò all’'erudito cistercense Ferdinando Ughelli(1594-1670) - il primo a darci una storia delle diocesi italiane attraverso l’'indicazione della serie completa di vescovi - l’'abbaglio di attribuire la denominazione di S. Maria alla cattedrale di Fondi, prima che fosse intitolata a S. Pietro. Essa venne innalzata dove già sorgeva una chiesa, di più modeste proporzioni, dedicata alla Madonna, sede di una collegiata con a capo l’'arciprete; la più antica menzione che la riguarda è l’atto del 1126 con cui il console della città Leone elargisce alcune donazioni alla chiesa di Santa Maria. Probabilmente l’'anno 1490 rappresenta la data del termine dei lavori della nuova chiesa e non la posa della prima pietra. Fra le varie testimonianze ne fanno fede il pregiato bassorilievo in marmo del 1491, tabernacolo delle specie eucaristiche, la cui posta in opera suppone l'’edificio già ultimato alla morte del conte avvenuta il 25 aprile 1491; un quaderno riportato nell’'Inventarium Honorati pure del 1491, libro contabile delle spese sostenute dal conte per la ricostruzione della chiesa. Nel 1491 l’edificio era già funzionale, sebbene non ancora consacrato; in esso, immediatamente dopo lamorte del conte (avvenuta il 25 aprile 1491), due giudici dell’Università di Fondi con il consiglio della città al completo, elessero sette rappresentanti della comunità cittadina, affinché prestassero fedeltà al nuovo conte di Fondi Onorato III, e richiedessero da lui la conferma dei capitoli e degli statuti delle assise della città, insieme ad altre grazie.

Anche se la chiesa fu aperta al culto già nel 1491 venne consacrata da Nicola Pellegrino, vescovo di Fondi dal 1500 al 1520, solamente il 30 aprile 1508 causa la morte del conte Onorato II e problemi successivi del discendente Onorato III. Il vescovo era stato già arciprete della collegiata, fin da quando il collegio dei canonici officiava l'’antica chiesa ed era stato sempre lui ad avanzare istanze ad Onorato II perché costruisse il nuovo edificio; una lapide posta sulla porta della sacrestia ricorda l'’avvenuta consacrazione. Tale lasso di tempo trascorso dalla fine dei lavori è spiegabile con il travagliato periodo in cui Onorato III dovette affrontare il Prospero Colonna, che tentava di possedere definitivamente la contea di Fondi a lui ceduta da Ferdinando II e confermatagli da Federico d’'Aragona.

La chiesa, dedicata alla Vergine Assunta in Cielo, fu sempre chiamata - anche negli atti ufficiali - Santa Maria ad Platea o ad Plateam (in piazza), in quanto eretta nei pressi della piazza maggiore della città, dov’era l'’antico foro.

La struttura dell'’attuale edificio è quella propria dell’'architettura gotica e rinascimentale; la bella facciata, con tre portali e l’'ampia scalinata, ne fanno un’'opera unica. Visitata dal vescovo diocesano mons. Giovanni Battista Comparini (1591-1616) dal 10 al 12 maggio 1599, sappiamo che vi era eretto un Capitolo di otto canonici, di cui uno era arciprete. La chiesa possedeva molti beni immobili (oliveti, giardini, terre, vigne) e parecchi censi; era dotata di undici altari, tutti convenientemente adornati, che il presule visita uno ad uno: alcuni di questi erano ricchi di beni mobili e immobili (ad esempio la cappella del SS.mo Sacramento, dove era eretta anche la confraternita omonima, e la cappella dello Spirito Santo); era, inoltre, ricca di molti paramenti e vasi sacri. Un’'epigrafe su pietra collocata a destra di chi entra nel tempio dall’'arciprete Gennaro Jovane (1888-1961) ricorda la riapertura della chiesa dopo i danni subiti per il crollo delle volte e la sua riconsacrazione, officiata il 19 marzo 1923 dall’'arcivescovo di Gaeta mons. Pasquale Berardi; nella stessa occasione prendeva canonico possesso della Collegiata lo stesso arciprete Jovane succedendo a mons. Giuseppe Cima morto improvvisamente qualche settimana prima; questi aveva curato il restauro della chiesa dopo i danni subiti nel terremoto del 1915.

Titolare della chiesa di S. Maria è la vergine Maria Assunta in Cielo, la cui festa liturgica veniva solennizzata con un'’imponente processione che si svolgeva il 14 agosto con un apparato del tutto particolare, preceduto dall’'accompagno della milizia armata di archibugi che avevano la funzione di operare spari per tutto il percorso della manifestazione religiosa. La festa con fiera e palii si svolgeva con la collaborazione dell’'Università. I due Giudici nella circostanza assumevano il titolo di “maestro di fiera”. La fiera, in particolare, con franchigia, aveva la durata di quindici giorni, con l’inizio il 1 agosto, ridotti poi ad otto dall'’indulto del 5 luglio 1471 di Ferdinando I, re di Napoli.