Castello Comitale

Il Castello Caetani, monumento notevole sia per imponenza che per stato di conservazione, è il simbolo della città e rappresenta uno dei rari esempi in tutta Europa di fortezza costruita in pianura. Con i suoi 33 metri di altezza domina imponente tutta la Piana, ammirabile dal suo ampio terrazzo. E’ composto da un magnifico mastio o torrione rotondo (elevato a torre di osservazione e in seguito adattata ad opera di difesa) - accuratamente costruito con pietre di taglio, con merlatura sostenuta da mensole in aggetto che s'innalza grandioso sopra una torre quadra, la cui base è formata da grossi blocchi di pietra squadrata - e dalla rocca con le alte torri cilindriche agli angoli, costruite con pietrame irregolare. Queste ultime sono caratterizzate dall’orlatura con “piombatoie” che permetteva ai difensori di essere protetti anche quando erano costretti a lanciare in verticale qualsiasi tipo di proiettile o strumento di offesa contro gli assalitori. La costruzione della rocca si fa risalire al 1319, insieme con la ristrutturazione della cinta muraria della città realizzata da Roffredo III Caetani che voleva farne il centro della sua signoria. Contestualmente ad esso fu eretto il Palazzo Caetani, utilizzato come elegante abitazione, che venne collegato direttamente al castello con un ponticello in legno. La famiglia Caetani ebbe un ruolo rilevante nella città. Fu infatti sotto la protezione di Onorato I Caetani che nel 1378 venne eletto a Fondi l'antipapa Clemente VII (Scisma d’Occidente). Nel 1504 il ducato passò ai Colonna e poi ai Gonzaga. Importante è la figura della contessa Giulia Gonzaga (cantata dall'Ariosto nell’Orlando Furioso), vedova di Vespasiano Colonna conte di Fondi, che fece del suo palazzo un importante ritrovo culturale tanto che in età Rinascimentale Fondi venne ribattezzata “la piccola Atene”. La fama della sua bellezza raggiunse il corsaro saraceno Kair-ed-Din, detto il Barbarossa, che progettò il suo rapimento per farne dono al sultano Solimano “il Magnifico”. La leggenda vuole che Giulia, avvertita in tempo, sia fuggita attraverso il sotterraneo che si troverebbe nello stesso castello.